LA SUCCESSIONE DEGLI ALLENAMENTI

Fondamentale per la programmazione del training è trovare la giusta successione negli allenamenti. Quando si parla di ciclicità facciamo riferimento a una successione di stimoli inseriti nella settimana. La corretta sequenza evita infortuni generando il massimo rendimento sul piano metodologico.

Cose da evitare:

  1. Far coincidere qualità e quantità.
  2. Fossilizzarsi sulla quantità dei chilometri settimanali che rimangono esclusivamente un mezzo di controllo.
  3. Ricercare qualità dopo le esercitazioni di forza (massimale).
  4. Ripetere sempre gli stessi allenamenti.

La successione da percorrere in riferimento al primo punto è organizzare la settimana con lavori aerobici(quantità), lavori lattacidi(quantità media), per poi finire con allenamenti di velocità(qualità). Distribuire stimoli diversi nei restanti giorni è fondamentale per raggiungere un rapido e completo adattamento. Sfumare la quantità/qualità rimane la chiave di volta.

Il punto due deve far riflettere su come viene spontaneo ricercare la totalità della spesa energetica quantificandola esclusivamente sui chilometri corsi. Credo che sia ottimale “ascoltare” il proprio corpo e dedicare il tempo necessario ad ogni sessione giornaliera evitando di inseguire la distanza a tutti i costi. Allenarsi “il giusto” è preferibile al “troppo”.

Nel punto tre viene sconsigliato di inserire stimoli violenti(velocità o potenza lattacida) dopo esercitazioni di forza massimale(pesi) o comunque nelle 48 ore successive. Al contrario, preferire il potenziamento a carico naturale nel caso si vogliano seguire strade diverse.

Il punto quattro fa riferimento alla capacità di adattamento del nostro organismo: gli stessi stimoli ripetuti per (n) volte porteranno il nostro corpo ad un “plateau fisiologico” che rallenterà la crescita della performance. Modificare la variabilità(quantità/qualità/recupero) del training è la chiave di accesso per un costante miglioramento.

Ovviamente la scelta del ciclo settimanale rimane sempre una convenzione e non è sconsigliato optare per cicli superiori ai sette giorni. Lo scopo sarà quello di diluire nel tempo la successione degli allenamenti relazionandolo al periodo della stagione.

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