IL CARDIOFREQUENZIMETRO
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- Settembre 28, 2022
Il cardiofrequenzimetro è lo strumento di controllo fisiologico che ci permette di monitorare l’andamento della frequenza cardiaca. Interpretare i dati è fondamentale per strutturare l’allenamento in funzione del meccanismo energetico che vogliamo allenare. Nella foto viene rappresentato un allenamento fatto in pista sulla distanza ripetuta di 800m:
6×800 a velocità variata (400m a 3’40″/km-400m a 3’/km) recupero 2’15” da fermo.
Come si può vedere dal grafico il 43% del lavoro totale è stato effettuato in zona 5 (battiti superiori a 170 pulsazioni).
La media totale delle prove è stata di 2’42” e cioè 3’22″/km.
L’obbiettivo è quello di correre più velocemente abbassando le pulsazioni medie (sia quelle delle parti veloci e quelle delle parti lente).
Cosa dobbiamo fare per ottenere il miglioramento della soglia anaerobica?
Di seguito gli allenamenti da seguire:
- corsa continua dai 10km ai 16km con pulsazioni medie non superiori ai 160battiti.
- corsa in progressione dai 10km ai 16km con pulsazioni medie non superiori ai 160 battiti e con picco massimo fino a 180 battiti.
- corsa variata con pulsazioni fino a 175 battiti nelle parti veloci e ritorno a 140 battiti nelle parti lente.
- ripetute su distanza dai 1000m in su con picchi di 185 battiti. Recupero da fermo fino a 130/140 battiti.
- ripetute a ritmo variato dagli 800m in su con picchi di 190 battiti. Recupero da fermo fino a 130/140 battiti.
Attraverso questi mezzi di allenamento possiamo ottenere un adattamento dell’apparato cardio circolatorio il quale potenzierà la sua gittata cardiaca (quantità di sangue pompato dal cuore nell’unità di tempo). La frequenza cardiaca sarà molto più bassa a riposo e l’elasticità polmonare migliorerà. Il cardiofrequenzimetro rimane lo strumento più economico da utilizzare per avere dei punti di riferimento durante il training. Il test del prelievo del lattato, invece, è lo strumento assolutamente più preciso per incrociare i dati cardiaci ed ottenere la soglia anaerobica.